Presentazione, e Day one of recovery!

Sono sempre io, mi conoscete come "Lia", o-più raramente-Vale, ma qui sarò lei, sarò io, davvero, o quanto meno ci proverò.
Oggi mi sono ricoverata a Parma, Villa Maria Luigia, clinica per disturbi alimentari, è il primo giorno ma devo dire che mi sto anche abbastanza ambientando, ho legato un pò con la mia compagna di stanza e un'altra ragazza, ho parlato con la mia dietista, e ho cominciato a capire la dinamica di vita da ricovero;
Mi sono sistemata tutte le mie cose, vestiti, peluches, biancheria...Poi c'è stata l'ora della "terapia", ovvero del pasto, il pranzo: la prima settimana posso autogestirmi e cercare di fare del mio meglio, la mia testa malata ovviamente mi dice:" finchè puoi, non mangiare! Non mangiare!", ma la testa mi dice che ogni giorno devo fare un passetto in più, perchè se no mi ritroverò dalla prossima settimana a dover mangiare 2000 kcal, tutto d'un botto, ed oltre essere dannoso per la salute, è pesante mentalmente e psicologicamente, quindi prima comincio e meglio è! Indubbiamente non posso aspettarmi da me stessa di poter riuscire a seguire, dal primo giorno, una dieta da 1500 calorie, ma posso fare ogni giorno "un pò di più", e sono abbastanza motivata, anche se la tristezza non manca affatto, ma di questo parlerò tra pochissimo.
A colazione, fatta in macchina verso la clinica perchè stavo male, ho mangiato metà di un piccolo panino confezionato con pomodoro e mozzarella, a pranzo (io, ahimè, sono vegetariana da anni ormai, ma nella clinica non vogliono sentire nè se nè ma: si mangia tutto, poi quando starò bene farò le mie scelte alimentari) della durata di 50 minuti, con le mani che mi tremavano e le lacrime agli occhi, ho mangiato qualche pezzetto di carne e delle carotine tagliate a rondelle, con OLIO, uno dei cibi che mi spaventa di più. Poi ci hanno fatto fare un gruppo, uno dei duemila, in cui dicevano una emozione e noi ragazze avremmo dovuto rappresentare tutto ciò che suscitava su un foglio (frasi, disegni, ecc), ed io ho scritto "It's not me, it's you...!" in rosso, frase e titolo di una canzone (Skillet), una goccia di sangue, delle linee che rappresentavano digiuno, abbuffata e vomito, e una ragazza con occhi chiusi lacrimanti, con una croce sulla bocca (quando sono arrabbiata, implodo), poi ho avuto un'oretta libera in cui ho sfumacchiato e creato il blog, e alle 16.00 mi hanno richiamata per la Terapia, in cui ho mangiato 3/4 di un paninino di quelli piccini con marmellata e un sorso di thè ZUCCHERATO. Ora le altre fanno un gruppo di rilassamento e consapevolezza del corpo, ma io ero in colloquio con la dietista quindi me lo son saltata.
Perchè sono triste? Ovviamente, oltre alla felicità e alla motivazione che ho tratto nell'essere qui, ho anche paura. Mettiamoci che starò lontana da casa, i miei animali, per questa settimana non potrò uscire (dalla prossima sì!), poi il mio ragazzo che me le fa girare...! Vi allego le foto della nostra discussione, così potete capire. E' un delirio. Ora non gli scrivo, non gli rispondo, voglio vedere fino a che punto si spinge: se non mi cerca, NON GLI INTERESSA. Mi ha stufato, rigetta sempre la colpa-facendo sì che mi vengano i sensi di colpa- a me, che non ne ho, perchè a ventuno anni non è ancora in grado di prendersi le sue responsabilità ma di addossarle a me; Tutti mi calpestano da una vita, ed io mi sono stufata, non posso continuare così, a farmi trattare come se mi sentissi la peggior merda al mondo: ho bisogno di pensare innanzi tutto a me stessa, poi gli altri, e devo iniziare ad amarmi.
Per ora è tutto dolcezze. Un abbraccio,
la vostra V.